Automotive mania

Modellini di mezzi di trasporto dalla collezione di Giampiero Viola. Che coltiva un sogno: realizzare un ‘Museo dell’automotive’

di Domizia Dalia
Quando ha iniziato a collezionare modellini e cosa ha fatto scattare in lei questa passione?

La fantasia non gli manca, d’altronde è stato regista per moltissimi anni. Oggi Giampiero Viola, classe 1929, si può definire un vero collezionista creativo che in trent’anni è riuscito a raccogliere più di tremila modelli in scala di mezzi di trasporto. Una passione nata per caso, ma che si è trasformata in un’occupazione a tempo pieno. Siamo andati a trovare il signor Viola nel suo appartamento milanese, in centro, a due passi da Porta Venezia, per vedere i suoi modelli e per scoprire il suo sogno: quello di poter creare un museo dell’automotive aperto a tutti.


Vedo che ne ha davvero molti, quanti ne possiede? Ci può fornire qualche dato?

Sono tantissimi! Saranno più di tremila pezzi se consideriamo tutte le categorie. Inizialmente ricercavo solo automobili, ma poi con gli anni ho ampliato la mia collezione con altre tipologie di modelli come aerei, treni, veicoli spaziali e così via. Tra i dati rilevanti le posso dire che sono più di 150 le case automobilistiche, le industrie navali e aerospaziali, rappresentate nella mia collezione. Marchi come Fiat, BMW, GM, Mercedes, Ford, Renault, Jaguar, Augusta e molti altri. Una raccolta ampia che ho arricchito con 1000 oggetti complementari ed oltre trecento tra VHS, DVD e libri riguardanti storia e documentazione di alcuni modelli.


Sono tanti oggetti e sono anche ingombranti. Riesce a tenerli tutti qui nella sua abitazione?

Questo è un grosso problema e infatti la mia casa non è più un appartamento, ma un vero e proprio magazzino! Nonostante questo, però, la maggior parte dei modelli si trova in un grande capannone. Bisogna tenere presente che da sempre colleziono solo modelli di grandi dimensioni, quelli più piccoli non mi hanno mai attirato. Molti pezzi sono davvero enormi, specie gli aerei, alcuni arrivano anche a due metri di lunghezza. Le lascio solo immaginare l’ingombro di tutta la mia collezione.


Quali sono i pezzi più pregiati e che cosa rende tale un pezzo?

Ce ne sono molti. In tutte le collezioni la rarità, l’unicità oltre che l’originalità rendono un pezzo molto più interessante e ricercato. Direi che tutti i modelli, una volta fuori produzione diventano rari. Le case madri già in partenza non realizzano, solitamente, più di mille esemplari per modello e se escludiamo quelli che i ragazzi rompono e quelli che vengono eliminati, allora, ne rimangono davvero pochi. Io, però, possiedo anche molti pezzi unici: li faccio realizzare da artigiani di mia fiducia. E’ un processo lungo perchè bisogna effettuare una ricerca minuziosa per creare il progetto in scala, poi, per realizzarlo, occorre molta pazienza. E’ un lavoro che richiede molte forze e l’aspetto economico non è da sottovalutare.

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A parte questi modelli fatti realizzare da lei, dove acquista gli altri?

La maggior parte delle mie miniature sono state acquistate nelle fiere del modellismo. Per esempio quelle organizzate a Novegro, vicino a Milano, presentano una vastissima scelta. Qui i maggiori produttori di modelli espongono tutte le novità, ma adoro anche girare per mostre scambio in tutta Italia. Ultimamente ho acquistato il modello della Duetto che è stato utilizzato nel film Il Laureato: mi interessano molto i modelli di vetture che appaiono nei film, ma anche di quelle possedute da personaggi famosi, o di mezzi di trasporto entrati nella storia. Questo perché la mia non è solo una collezione di modelli, ma qualche cosa di più. Con questi oggetti io cerco di raccontare o rievocare delle storie, degli avvenimenti. Per esempio, mi sono fatto costruire un pezzo unico del DC9 precipitato ad Ustica che ho corredato con un’ampia documentazione. Ho cercato di dare, in questo modo, un valore aggiunto ai miei modelli.


Quindi, la sua è più di una collezione? Che cosa significa per lei collezionare?

Direi proprio di sì, secondo me è davvero una collezione unica perché non è fine a se stessa in quanto ritengo che il collezionismo non sia solamente un investimento di capitale e neanche una raccolta di oggetti da tenere esclusivamente per sé.

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In che senso, ha forse dei progetti futuri per la sua collezione?

Sì, il mio sogno sarebbe quello di fondare un ‘museo dell’automotive’ capace di contenere tutte le tipologie di modelli da me possedute. Un museo con lo scopo di trasmettere conoscenza suscitando curiosità e questo lo si può fare rendendo l’esposizione interattiva e non didascalica, come altri musei fanno. Oltre ad un percorso più tradizionale che ripercorre la storia dei mezzi di trasporto dall’Arca di Noè agli Ufo, farei una sezione dedicata ai personaggi dove esporrei per esempio, la riproduzione della nave Elettra, sulla quale Guglielmo Marconi faceva i suoi esperimenti sulle onde radio. Questa sezione come quella dedicata ai film e agli eventi storici sarebbe corredata da quel materiale informativo che raccolgo parallelamente ai miei modelli in scala. Per ora è solo un progetto, ma spero si possa realizzare al più presto!